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Signorile: “Endometriosi sta diventando un’emergenza sociale, è necessario partire dalle scuole”

Il superamento di tabù che affliggono la sfera femminile sta diventando sempre più importante da analizzare. Proprio per questo motivo il prof Signorile, spinge sull’informazione nelle scuole per risolvere il problema.

Si è svolto presso il Parlamento Europeo il convegno “I diritti delle donne- Problematiche femminili attuali in ambito sanitario e sociale”, incontro che ha visto la partecipazione dell’On. Antonio Tajani e dell’On. Luisa Regimenti e di illustri relatori, tra cui il Professore Pietro Giulio Signorile, Presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, nella sezione dedicata al superamento del tabù delle patologie femminili.

Il Professore Signorile, nel suo intervento al Convegno, ha illustrato i numeri dell’endometriosi e le problematiche che affliggono le donne colpite dalla malattia: “E’ una malattia molto diffusa, con numeri veramente impressionanti: nella Comunità europea si contano circa tra i 25 e i 30 milioni di pazienti affetti”.

Numeri importanti, tanto che Signorile parla di emergenza sociale, considerato che l’endometriosi è una malattia ad andamento cronico che colpisce persone molto giovani, spesso in età prescolare, motivo per cui è fondamentale partire dalle scuole.

“Si tratta di una malattia elettivamente di genere e questo purtroppo non avvantaggia le donne affette. Come FIE stiamo cercando di portare la consapevolezza di questa malattia nelle scuole perché è lì che iniziano i primi problemi, è lì che inizia il menarca ed è lì che si compiono delle mutilazioni a dei diritti femminili. Potrebbe sembrare un’esagerazione ma non lo è, l’endometriosi è stata messa in simbiosi con il ciclo mestruale a causa di vecchie teorie genetiche, attualmente abbastanza superate.”

Ed è proprio partendo dalle scuole che si può sdoganare il tabù del ciclo mestruale, secondo il Professore Signorile, sdoganando così anche il tabù sulla malattia, per arrivare ad avere una parità sul piano dei diritti e investire sulla ricerca e sulla diagnosi.

“L’endometriosi viene considerata una malattia invisibile, ma se la malattia è invisibile, sono invisibili anche i malati, i clochard della salute. Queste giovani donne spesso sono costrette a dei tour sanitari perché su questa malattia gravano enormi ritardi diagnostici, ad oggi occorrono circa 8-9 anni per avere una diagnosi e non vi è una terapia risolutiva. La malattia ricade in quel gruppo di malattie che vengono considerate malattie emotive.”

Il Presidente della Fondazione Italiana Endometriosi ritiene che sia necessario tornare alla terapia intesa in senso letterale, all’ascolto delle pazienti, perché solo prestando loro attenzione la malattia può essere diagnostica prima e di conseguenza curata meglio.

Il Professore Signorile precisa “Questo è molto importante, ma non è una spesa a vuoto, non è un debito cattivo, è un debito buono. Perché investendo sulla terapia avremo una diagnosi più precoce, spenderemo di meno per curare i pazienti. La malattia ha dei costi terrificanti. In Italia si perdono circa 33 milioni di giornate lavorative per assenza sul lavoro, all’incirca 250 milioni nella Comunità Europea. Anche il sistema sanitario viene gravato di circa 7.200€ pro capite.”

Un problema che si somma a quello demografico in quanto l’endometriosi induce infertilità.

“La Fondazione ha una mission e propone tre soluzioni: aumentare la consapevolezza nelle scuole e nelle famiglie, migliorare il rapporto istituzione sanitaria-paziente e infine stimolare la ricerca di fondi per la ricerca traslazionale, che è l’unica luce che possiamo avere in fondo al tunnel. Una ricerca che sicuramente ridurrà il gap dei diritti tra uomo e donna. “

Ed è proprio sul tema del gender gap che conclude il Presidente Signorile: “Nella classifica del gender gap, l’Italia è al 63 esimo posto. Non è una posizione ottimale, dovremmo migliorare, dovremmo sforzarci di più. Questo gender gap dimostra come anche nell’ambito della salute vi siano delle enormi differenze sia negli investimenti che nella gestione delle malattie che si differenziano tra uomo e donna. Le donne hanno meno accesso e meno qualità di cure, soprattutto quando si tratta di una malattia di genere.”

Guarda il video dell’intervento del Professor Pietro Giulio Signorile

www.endometriosi.it