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Generalmente la pillola anticoncezionale riduce il dolore mestruale ed il dolore da ovulazione comunemente presente a metà ciclo, oltre a regolarizzare la data e la durata del ciclo, che risulta solitamente meno abbondante. Dunque i benefici sul ciclo esercitati dalla pillola sono numerosi, e sono un plus aggiuntivo all’effetto anticoncezionale. Solitamente in corso di uso di pillola l’assunzione di FANS, quale quello citato, risulta superflua.

La donna in gravidanza deve assumere una dieta bilanciata, cioè in grado di apportare un adeguato contenuto di proteine, carboidrati e grassi, unitamente a un apporto di vitamine, minerali ed altri componenti essenziali da fornire a un embrione-feto. Una alimentazione a base vegetale è in grado di garantire tutto questo, ma i pasti devono essere ben bilanciati e costituiti da verdura, frutta, cereali e buone fonti di proteine, come possono essere uova, derivati del latte, legumi, frutta secca. Anche la dieta vegana può garantire tutto questo, ma potrebbe essere necessario assumere una integrazione di minerali e vitamine, come per esempio il ferro, il calcio, la vitamina B12, l’acido folico, che risulta particolarmente importante nella gravidanza iniziale essendovi studi che dimostrano come la sua assunzione possa ridurre l’incidenza di malformazioni del sistema nervoso dell’embrione (spina bifida, mielomeningocele, anencefalia). A questi andrebbe certamente aggiunto l’omega-3, un grasso particolarmente importante per lo sviluppo del sistema nervoso del feto. In attesa di conoscere se sia o meno immunizzata contro il toxoplasma, la donna eviterà di mangiare carni crude o poco cotte e laverà accuratamente frutta e verdura fresche prima di mangiarle.

Salve, indubbiamente un primo passo può essere parlarne col medico curante, ma come può immaginare la scelta più opportuna è fare una visita ginecologica (che andrebbe comunque fatta a prescindere dalla pillola). Lo specialista provvederà a individuare il metodo contraccettivo più adatto alle sue esigenze, ed eventualmente le prescriverà gli esami che ritiene opportuni.

La sigla Ascus evidenziata dal pap test non sta ad indicare una reale patologia. ASCUS sta per “Anomalie squamose di incerto significato”; cioè il citologo che ha esegue l’esame non ha bene interpretato le caratteristiche delle cellule viste. Questo comporta una valutazione diagnostica più approfondita. La Colposcopia, ad esempio, come esame di II livello, potrebbe essere il più discriminante in senso diagnostico. Si effettua con un microscopio collegato ad una fonte luminosa e utilizzando dei coloranti adatti si visualizza il collo dell’utero ricercando eventuali lesioni di tipo displastico di origine virale per poterle asportare con la biopsia ed analizzare con esame istologico. Un ‘altro tipo di esame potrebbe essere l’HPV test per la ricerca specifica del papillomavirus. Si tratta di condizioni risolvibili con una buona gestione del caso, concordando il tutto con il proprio ginecologo.

Il fibroma sottomucoso è localizzato all’interno della cavità uterina. La terapia, in caso di sintomatologia con sanguinamento è generalmente di tipo chirurgico. Si interviene tramite isteroscopia per rimuovere il fibroma, a volte può essere necessaria una terapia farmacologica preoperatoria.

Generalmente durante i primi 2-3 mesi di pillola le caratteristiche del ciclo mestruale possono essere veramente molto varie. Certamente dopo tale periodo le mestruazioni si devono regolarizzare e con pillole come Klaira abitualmente diventano scarse e di breve durata. Se questo non dovesse avvenire, consulti il Suo ginecologo che vedrà il da farsi.

Le mestruazioni sono regolari se tra un ciclo e l’altro l’intervallo di tempo varia tra i 26 ed i 34 giorni, con uno scarto che non deve superare i 4 giorni (in più o in meno) tra una mestruazione e l’altra.

La possibilità di ovulare ogni mese dall’ovaio di destra piuttosto che da quello di sinistra è assolutamente casuale. Non è detto che le ovaie lavorino a mesi alterni, può infatti capitare che per diversi mesi sia lo stesso ovaio ad ovulare.

Il termine ovaio policistico si riferisce ad un particolare aspetto dell’organo. In genere si tratta di ovaie leggermente più grandi del normale con la superficie ricoperta da numerose piccolissime cisti. Non si tratta per forza di una patologia, spesso però questo tipo di ovaio produce ormoni maschili in eccesso causando alterazioni della lunghezza del ciclo mestruale, problemi di acne o peli superflui.

L’endometriosi è una patologia che colpisce le donne in età fertile dovuta alla presenza di tessuto endometriale (che normalmente riveste le pareti interne dell’utero) al di fuori della cavità uterina. Pur non trovandosi nella sua sede normale, questo tessuto si comporta anch’esso ciclicamente, aumentando di volume e sfaldandosi (mestruazione). Le conseguenze dirette legate alla presenza di sangue in cavità addominale sono: dolori durante la mestruazione, dolore ai rapporti sessuali, formazione di aderenze, formazione di cisti e produzione di sostanze tossiche per i gameti. La patologia endometriosica rappresenta circa il 20% dei casi di sterilità femminile.

L’utero retroverso di per sé non è causa di infertilità. Circa il 20% delle donne infatti presenta questa variazione anatomica in cui l’organo è inclinato verso la schiena anziché verso l’addome. L’intervento chirurgico di correzione eseguito routinariamente un tempo, oggi non ha più indicazione.