I disturbi del ciclo mestruale rappresentano una delle cause più frequenti di consultazione dello specialista ginecologo.
Distinguiamo, nell’ambito di questi disturbi: l’amenorrea (mancanza di mestruazione, che sarà primaria quando una donna non ha mai avuto una mestruazione o secondaria quando insorge dopo una o più mestruazioni regolari), l’oligomenorrea (mestruazioni molto distanziate), la polimenorrea (mestruazioni più frequenti ovvero molto ravvicinate), la menorragia (il flusso abbondante), la metrorragia (una perdita di sangue al di fuori della mestruazione), lo spotting (una metrorragia di entità minima), la menometrorragia (un flusso più abbondante che avviene al di fuori della mestruazione), la dismenorrea (il dolore durante il flusso mestruale).
Le cause di questi disturbi possono essere le più varie ma, a scopo didattico, possiamo raggrupparle a seconda dell’organo che interessano.
Utero
Assenza congenita dell’utero
L’assenza congenita dell’utero sarà, ovviamente, causa di amenorrea primaria; fra le principali cause di questa condizione riconosciamo l’agenesia mulleriana o Sindrome di Rokitansky e la sindrome di insensibilità agli androgeni o Sindrome di Morris.
Cerviciti
La cervice uterina o collo dell’utero è quella parte dell’utero che protrude in vagina. Infezioni o infiammazioni della cervice possono dar luogo a spotting, specie in occasione dei rapporti sessuali.
Danni a carico dell’endometrio
L’endometrio è il rivestimento interno della cavità uterina. Alcune infezioni o interventi di curettage (il cosiddetto “raschiamento”) praticati con troppa energia possono condurre alla comparsa di collabimenti o aderenze all’interno della cavità stessa con perdita del tessuto endometriale ed incapacità a produrre il sanguinamento mestruale. Questa condizione è definita anche Sindrome di Ashermann. Infezioni endometriali meno gravi possono dar luogo a spotting.
Presenza di polipi o fibromi intracavitari
Polipi endometriali o fibromi uterini che si localizzino all’interno della cavità possono essere causa di menorragia, metrorragia, spotting e dismenorrea.
Ovaio
Cisti funzionali
Perché ogni 28 giorni circa abbia luogo la mestruazione è necessario che nell’ovaio si verifichi prima, per 14 giorni, la crescita di un follicolo accompagnata dalla produzione dell’ormone estradiolo, successivamente, lo scoppio del follicolo (ovulazione), poi la comparsa del corpo luteo (una sorta di “cicatrice” del follicolo scoppiato) che produce sia estradiolo che progesterone (un altro ormone) e infine, dopo altri 14 giorni, la cessazione dell’attività del corpo luteo. La permanenza di un follicolo che continua a crescere senza scoppiare o di un corpo luteo che non cessa la sua attività porta alla formazione, rispettivamente, di una cisti ovarica follicolare o luteale. In questo caso la cisti continuerà la produzione di ormoni (estradiolo o estradiolo e progesterone) impedendo la comparsa della mestruazione. Queste cisti tendono a scomparire nell’arco di due mesi. Daranno quindi luogo ad amenorrea e, successivamente, spesso, ad episodio di metrorragia.
Esaurimento ovarico
Ogni donna alla nascita possiede un numero limitato di follicoli. Quando questi si esauriscono, cesseranno le mestruazioni. Questa è la menopausa. Se avviene dopo i 40 anni parleremo di menopausa fisiologica, prima di quest’età di menopausa precoce o di deficit ovarico precoce o di esaurimento ovarico precoce ecc. Benché la cessazione dell’attività ovarica sia causa di amenorrea, nei mesi precedenti alla menopausa è possibile assistere ad un alternarsi di oligomenorrea e di menometrorragie.
Sindrome dell’ovaio policistico
Questa condizione è caratterizzata da:
- ovaie di aspetto particolare, ovvero di volume aumentato e con la presenza di numerosi piccoli follicoli fermi in uno stadio intermedio di sviluppo (sono queste le “cisti” o “microcisti” che danno il nome alla sindrome);
- segni e sintomi di iperandrogenismo: irsutismo (ovvero presenza di peli in zone dove normalmente non sono presenti nella donna), acne, seborrea (pelle grassa), alopecia (perdita di capelli), livelli aumentati degli ormoni maschili (testosterone e androstenedione);
- irregolarità mestruali conseguenti a mancata ovulazione.
In realtà, secondo la definizione delle più importanti società scientifiche sono sufficienti due di queste caratteristiche per poter diagnosticare la sindrome, purché siano state escluse altre cause di eccesso di androgeni nella donna. In queste donne è spesso presente anche obesità e difficoltà a metabolizzare lo zucchero (insulino-resistenza). Il disturbo mestruale caratteristico della sindrome dell’ovaio policistico è l’oligomenorrea. A questa, tuttavia, può far seguito l’amenorrea o la metrorragia.
Ipofisi
L’ipofisi è una piccolissima ghiandola posta all’incirca al centro della testa, al di sotto del cervello, in una concavità ossea chiamata “sella turcica”. Produce numerosi ormoni fra cui due, ormone follicolo stimolante (FSH) e ormone luteinizzante (LH), sono essenziali per la regolazione del ciclo mestruale: sono infatti loro a stimolare la crescita dei follicoli e la produzione di estradiolo e progesterone da parte dell’ovaio.
Iperprolattinemia
Benché esistano varie cause di danno all’ipofisi, capaci di bloccare la produzione di FSH e LH, queste sono estremamente rare. La principale causa ipofisaria di alterazioni del ciclo mestruale è, invece, l’iperprolattinemia. La prolattina è un altro ormone prodotto dall’ipofisi. Quando viene prodotto in quantità eccessiva (iperprolattinemia) interferisce con la produzione di FSH e LH ed impedisce il regolare svolgimento del ciclo mestruale. L’ eccessiva produzione di prolattina può essere conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci, può essere causata dalla comparsa di un tumore benigno dell’ipofisi che la produce (il cosiddetto prolattinoma) o può non riconoscere una causa specifica (iperprolattinemia essenziale). Benché il classico disturbo causato dall’iperprolattinemia sia l’amenorrea, nelle fasi iniziali potremmo anche osservare condizioni di oligomenorrea o polimenorrea.
Ipotalamo
L’ipotalamo è un’area del cervello, posta la di sopra dell’ipofisi, costituita da numerosi agglomerati (ovvero “nuclei” ipotalamici) di neuroni. Fra questi nuclei uno, il nucleo arcuato, produce una sostanza detta Ormone Rilasciante le Gonadotropine (GnRH). Questa sostanza raggiunge l’ipofisi e regola la produzione di FSH e LH. Qualunque situazione di “stress” registrata da sistema nervoso centrale (scarso apporto energetico, eccessiva attività fisica, intensi stress psicologici, condizioni di defedamento) può interferire con la produzione di GnRH e, di conseguenza, condurre ad un’alterazione nella secrezione di FSH E LH. A ciò fanno seguito disturbi del ciclo mestruale che andranno dall’oligomenorrea sino all’amenorrea. Parleremo in questo caso di amenorrea ipotalamica o amenorrea da stress.