Alimentazione
L’alimentazione concorre al buon andamento della gravidanza ed è consigliata un’alimentazione varia. Principi generali per una corretta alimentazione in gravidanza:
- preferire un’ampia varietà di alimenti come verdura e frutta di stagione (consumare cinque porzioni frazionate nella giornata), pane, pasta, riso e altri cereali, latticini, carne, uova, pesce
- evitare digiuni prolungati e pasti molto abbondanti
- bere molta acqua
- consumare con moderazione grassi di origine animale, zucchero e sale
- mangiare cibi freschi o ben cotti
- riscaldare uniformemente i piatti e ad alte temperature
- si consiglia di non superare i 300 mg di caffeina al giorno, corrispondenti a due caffè, e di consumare con moderazione cioccolato e tè
Altri prodotti, invece, rappresentano un rischio per la madre e per il feto:
- formaggi a pasta molle derivati da latte crudo e muffe come Camembert, Brie, e formaggi con venature blu
- patè, inclusi quelli di verdure
- fegato e prodotti derivati
- cibi pronti crudi o semicrudi
- carne cruda o conservata come prosciutto e salame
- frutti di mare crudi, come cozze e ostriche
- pesce che può contenere un’alta concentrazione di metil-mercurio, come tonno (il cui consumo deve essere limitato a non più di due scatolette di media grandezza a settimana)e pesce spada
- latte crudo non pastorizzato
Prevenzione delle infezioni in gravidanza
Toxoplasmosi
E’ un’infezione causata dal protozoo Toxoplasma Gondii i cui principali vettori sono i gatti o la carne cruda di animali infetti. Tra i primi esami ematochimici della gravidanza viene effettuato il toxotest per verificare la presenza o assenza di anticorpi contro il toxoplasma. In caso di toxotest negativo vi è il rischio di contrarre l’infezione pertanto l’esame andrà ripetuto durante la gravidanza e sarà necessario proteggersi. La cura della toxoplasmosi contratta in gravidanza varia in base all’epoca gestazionale. La prevenzione dell’infezione rimane l’indicazione più adeguata.
Raccomandazioni:
- lavare bene frutta e verdura
- evitare di mangiare carne cruda e di farla mangiare ai gatti
- indossare i guanti per maneggiare la carne cruda o lavarsi le mani subito dopo averla maneggiata
- lavare subito tutti gli utensili che sono stati a contatto con la carne cruda
- indossare i guanti per il giardinaggio e lavare bene le mani se si è toccata la terra
- se si ha un gatto in casa evitare di cambiare la cassetta della sabbia o farlo con i guanti.
NON È NECESSARIO ALLONTANARE IL GATTO
- qualunque animale si abbia in casa non è un pericolo ma è necessario seguire attentamente le comuni norme igieniche per la pulizia.
Salmonellosi
Infezione causata da Salmonelle minori (ex. S. typhimurium e S. enteritidis) i cui principali vettori sono alimenti, acqua e piccoli animali domestici contaminati. L’unica cura per la salmonellosi è la prevenzione
Raccomandazioni:
- Lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti
- Refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura
- Cuocere tutti gli alimenti derivati da animali, soprattutto pollame, maiale e uova
- Evitare il consumo di uova crude o poco cotte (ex. all’occhio di bue), di gelati e zabaioni fatti in casa, o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte
- Consumare solo latte pastorizzato o UHT
- Proteggere i cibi preparati dalla contaminazione di insetti e roditori
- Evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati prodotti crudi da quelli cotti
- Evitare che persone con diarrea preparino gli alimenti
Citomegalovirus
Il Citomegalovirus (CMV) è un virus molto comune che appartiene alla famiglia degli Herpesvirus. A differenza di altre infezioni, il contatto con il CMV non lascia un’immunità permanente. Se contratto per la prima volta durante la gravidanza il virus può attraversare la barriera placentare nel 30% dei casi e determinare una infezione congenita nel feto. Di questi casi solo il 10% potrebbe sviluppare danni permanenti di diversa gravità. Per tale motivo la diagnosi di infezione fetale di per sé non è un indicatore di malattia. Non è stato ancora identificato un marker del periodo prenatale per prevedere se un feto con infezione congenita sarà sintomatico o meno, o se si svilupperanno sequele e di che tipo. Pertanto, alla luce delle attuali conoscenze lo screening di routine per CMV in gravidanza non è raccomandato dalle Linee Guida dell’ Istituto Superiore di Sanità nella gravidanza fisiologica.
Raccomandazioni:
La trasmissione di questo virus avviene da persona a persona tramite i fluidi del corpo, tra cui latte materno, sangue, saliva, urina, liquido seminale, secrezioni vaginali. È sempre buona regola lavarsi le mani con acqua calda e sapone prima di mangiare e di preparare e servire il cibo, dopo aver cambiato i bambini, dopo essere andati in bagno e dopo ogni tipo di contatto con fluidi corporei. È opportuno evitare di scambiarsi posate o altri utensili durante i pasti, soprattutto con bambini piccoli.
Listeriosi
Infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes i cui principali vettori sono alimenti crudi o cotti contaminati, il terreno e le feci di animali domestici e non.
Raccomandazioni:
- Bere solo latte pastorizzato o UHT
- Lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti
- Evitare di mangiare carni o altri prodotti elaborati da gastronomia senza averli nuovamente scaldati ad alte temperature
- Evitare di contaminare i cibi in preparazione con cibi crudi e/o provenienti dai banconi di supermercati, gastronomie e rosticcerie
- Evitare formaggi che possono contenere latte non pastorizzato (ex. ricotta, formaggi molli o altri formaggi non industriali)
- Lavare e cuocere bene gli alimenti
- Non mangiare paté di carne freschi e non inscatolati
- Non mangiare pesce affumicato
L’unica cura per la listeriosi è la prevenzione
Disturbi in gravidanza
Nausea e vomito
Nausea e vomito sono disturbi molto comuni e generalmente non associati a eventi avversi in gravidanza, si risolvono spontaneamente entro le 16-20 settimane di gestazione. Tra i trattamenti farmacologici disponibili mirati alla riduzione di nausea e vomito gli antistaminici sono efficaci, la loro assunzione è però associata a sonnolenza. Lo zenzero è tra i trattamenti non farmacologici efficaci per la riduzione di nausea e vomito, ma la sua sicurezza in gravidanza non è stata accertata.
Bruciore di stomaco
Disturbo comune in gravidanza si presenta come bruciore e disagio nella zona retro-sternale in corrispondenza dell’esofago ed è causato dalla maggior lentezza dello stomaco a svuotarsi.
Alcuni accorgimenti potrebbero alleviare il disagio, quali:
- riduzione di cibi ad alto contenuto di grassi
- riduzione di cibi irritanti per lo stomaco come la caffeina e gli alimenti piccanti
- consumo di pasti piccoli e frequenti
- mantenere una posizione eretta subito dopo i pasti
- mantenere una posizione leggermente sollevata durante il sonno
Stipsi
Il particolare quadro ormonale della gravidanza tende a dare un rallentamento della motilità intestinale e ciò potrebbe generare problemi di stipsi. Per risolvere questa situazione è necessario introdurre nella dieta un aumentato apporto di fibre alimentari e contemporaneamente aumentare l’assunzione di acqua. A tal proposito si ricorda che, almeno in gravidanza, sarebbe opportuno abituarsi a bere all’incirca 2 litri di acqua al giorno.
Stile di vita in gravidanza
Alcool
Si raccomanda alle donne in gravidanza di astenersi dal consumo di alcool. Si tratta di una misura precauzionale in quanto gli studi condotti non sono unanimi nel definire gli eventi avversi sul decorso della gravidanza (aborto, parto pretermine), sulla salute neonatale (basso peso alla nascita, nato piccolo per l’età gestazionale, limitata crescita uterina, nato morto, malformazioni congenite) e sullo sviluppo cognitivo-comportamentale del bambino. Questo significa che non esistono prove che riescano a definire un livello sicuro, o non di rischio, di consumo di alcool in gravidanza sia per la salute materna che per quella neonatale. Inoltre gli effetti tossici dell’alcool in gravidanza si possono sommare ad altri fattori di rischio quali l’età materna, il tipo di alimentazione, il fumo, l’epoca gestazionale e la predisposizione genetica del feto.
Fumo
Il fumo in gravidanza, compreso quello passivo, comporta rischi per la salute feto-neonatale. I danni più gravi sono a carico della placenta, l’organo che garantisce il nutrimento e la crescita del feto. Il fumo aumenta il rischio di aborto spontaneo, di ridotta crescita fetale, di morte in culla del neonato, di malattie respiratorie del bambino.
E’ quindi raccomandato, in gravidanza, astenersi dal fumo e ridurre l’esposizione al fumo passivo. In caso di forte fumatrice è buona regola ridurre da subito il numero di sigarette fumate e considerare l’opportunità di smettere di fumare in gravidanza e nel tempo successivo, sia per la propria salute che per quella del bambino.
Sostanze stupefacenti
Gli effetti negativi delle sostanze stupefacenti sulla gravidanza e sulla salute del bambino sono molto ben documentati: l’uso abituale in gravidanza comporta danni differenti a seconda del tipo di sostanza assunta. I più frequenti sono: aborto spontaneo, malformazioni fetali, parto pretermine, ridotta crescita fetale, crisi di astinenza del bambino alla nascita, rischio maggiore di morte in utero, o nei primi mesi dopo la nascita, alterazioni del comportamento e dell’apprendimento del bambino durante la crescita.
Farmaci
I farmaci possono avere effetti negativi sullo sviluppo embrio-fetale, sull’andamento del travaglio e parto, sull’adattamento del neonato dopo la nascita e sull’allattamento. In particolare, nel primo trimestre, possono causare malformazioni congenite dell’embrione; nel secondo e terzo trimestre possono alterare la crescita del feto, il suo sviluppo o avere effetti tossici sui tessuti fetali. Solo per un piccolo numero di farmaci, compresi quelli da banco e quelli non convenzionali, è stata provata la sicurezza in gravidanza. Di fronte a casi di patologia acuta, di patologia cronica, di necessità di utilizzo di farmaci da banco o di terapie non convenzionali, la donna gravida deve, prima di intraprendere qualsiasi terapia, riferirsi allo specialista ginecologo o al proprio medico di base.
Rapporti sessuali-attività fisica
Iniziare o continuare un’attività fisica moderata (es.: camminate, nuoto) in gravidanza non è associato a eventi avversi ma favorisce la circolazione e il benessere fisico generale. Sono da evitare attività che prevedano impatto fisico e possano comportare il rischio di cadute e traumi addominali o notevole sforzo fisico. Leimmersioni subacquee in gravidanza sono risultate associate a difetti congeniti e a malattia fetale da decompressione.
I rapporti sessuali in gravidanza non creano problemi né alla mamma né al neonato. Alcune condizioni cliniche possono richiederne la momentanea sospensione (es.: perdite ematiche, diagnosi invasive, presenza di contrazioni uterine, etc.). La gravidanza può influire sul desiderio della donna, tali variazioni devono essere considerate normali e rispettate da entrambi i membri della coppia.