La menopausa precoce si verifica con la cessazione del ciclo mestruale prima dell’età fisiologica, ha un’incidenza media sulla popolazione femminile di circa il 2-5% e può originare da una serie di fattori, tra cui cause genetiche, patologie autoimmuni o infettive, difetti enzimatici congeniti, trattamenti medici e altre condizioni di rischio.
In questo articolo esamineremo assieme nel dettaglio le diverse cause e le opzioni di trattamento per questa condizione detta anche POF (Premature Ovarian Falure).
La menopausa fisiologica si manifesta quando le riserve ovariche che ogni donna ha sin dalla nascita si esauriscono, e termina la disponibilità del numero limitato di ovuli. Questo di norma avviene intorno all’età di 50 anni, con una variazione media dai 45 ai 55 anni. Quando la menopausa si manifesta con tutta la sua classica sintomatologia prima dei 45 anni – fenomeno non comune – si parla di menopausa precoce.
Menopausa precoce: fattori predisponenti
Ci sono alcune condizioni nella donna che potrebbero favorire il manifestarsi della menopausa precoce, ovvero:
- ereditarietà: se c’è familiarità per la menopausa in giovane età, da parte di madre, sorelle o nonne, è più probabile che una donna sia soggetta alla menopausa precoce
- fumo e alcolici: il consumo di tabacco e alcol può danneggiare e influenzare negativamente il funzionamento ovarico, favorendo l’insorgenza anticipata della menopausa
- obesità: influisce sull’equilibrio ormonale, in particolare degli estrogeni, e in casi rari può compromettere la funzionalità ovarica al punto di portare precocemente alla menopausa
Le diverse cause connesse alla menopausa precoce
Al presentarsi della menopausa in un periodo considerato fisiologicamente fertile, il ginecologo deve indagare:
- cause patologiche: alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Addison
- cause iatrogene (menopausa indotta): ovvero fattori esterni indotti da trattamenti medici come la chemioterapia e la radioterapia, da interventi chirurgici come l’annessiectomia bilaterale o l’istero annessiectomia ovvero la rimozione delle ovaie, delle tube e dell’utero, che provocano la “menopausa chirurgica”
- cause genetiche e cromosomiche: cariotipi cromosomici e polimorfismi genetici, donne portatrici della Sindrome di Turner, della Sindrome di Swyer o della Sindrome del cromosoma X fragile, oppure alterazioni come la presenza di una premutazione del gene FMR1, associati a questa condizione
La diagnosi della menopausa precoce perciò richiede una valutazione medica e clinica approfondita, che può includere un’indagine sulla storia familiare e anamnesi personale, una visita ginecologica con ecografia transvaginale, talvolta la risonanza magnetica, e test del sangue per rilevare anticorpi autoimmuni, indicatori infiammatori o infettivi e il profilo ormonale con valori come livelli di FSH (ormone follicolo-stimolante) e AMH (ormone antimulleriano), che riflettono la riserva ovarica.
Il trattamento della menopausa precoce
L’opzione principale di trattamento è la terapia ormonale sostitutiva, che prevede l’uso di estrogeni e progestinici per ridurre i classici sintomi come le vampate di calore e la secchezza vaginale, ma serve soprattutto per diminuire il rischio di osteoporosi. La terapia può essere somministrata con pillole, cerotti o gel ed è generalmente utilizzata fino all’età della menopausa fisiologica, quindi intorno ai 50 anni.
Altre terapie includono l’integrazione di calcio e vitamina D, i bifosfonati e l’attività fisica regolare, in funzione di prevenire o trattare l’osteoporosi associata a questa condizione.
In conclusione, la menopausa precoce può essere spontanea e influenzata da fattori genetici, patologie in atto, oppure indotta da trattamenti medici. Una diagnosi accurata è fondamentale per la scelta del trattamento più adeguato a migliorare la qualità della vita delle donne affette da questa condizione.